domenica 3 giugno 2012

a spasso per la vita


Il bello delle notti a zonzo è il non preoccuparsi minimamente di cosa si dovrà fare il giorno seguente.. viversi la notte in tutto il suo splendore.. quelle calde e afose dell’estate, tra bagni in spiaggia, musica, feste e gente, un sacco di gente che si mischia e si mescola come lucciole nella notte. Quelle invernali, nel loro silenzio infinito, tra la città che dorme, che ha orari regolari, che si riposa mentre tu invece sei a scolarti questa vita dalla prima all’ultima birra, un freddo, buio, a volte piovoso tempo che un po’ da luce a ciò che il tuo umore non lascia trasparire e in parte ti consola con la sua enorme pazienza nei tuoi confronti. Alla fine ci sono persone che sfidano il destino per mesi, anni, vite intere, senza rendersene conto… essendo talmente egoista da pensare che le cose possano andare sempre e solo che bene. A ripensarci, a quegli anni dove un giorno era uguale all’altro, notti intere a zonzo per case non tue, parchetti, bar che diventavano come una seconda casa, a ripensarci, è come se vedessi sopra le mie azioni un dio quasi sconsolato dall’inutilità di quello che rappresentavo, ma che per benevolenza quasi non voleva alzare un dito se di me. Come se importassi ancora meno di un granello disabbia. Nessuna lezione avrebbe contato tra quella tribù di disperati che pensavano solo a come annebbiarsi il cervello senza prospettarsi nulla in quella vita che avevano davanti. Strano analizzare a ritroso quanto poco m’importasse di vivere in quegli anni. Vivere o morire? Non c era molta differenza. L’importante era estraniarsi solo quello. Quando assimili troppa vita, poi la guardi e non significa più niente per te. Devi dosartela poco per volta, per non andare in overdose, per non averne bisogno sempre di più ogni giorno che avanzi. Altrimenti poi se non ti nutri di emozioni forti, amori impossibili, amicizie sconclusionate, non ti piace più. Se non te la complichi all’impossibile non sai apprezzare una giornata al vento, al mare, a farti cullare dalle onde.  E ci vuole anche questo, stare al passo con le stagioni, con la natura che ci ospita in questo mondo e che se sai ascoltare forse ha un progetto anche per te, che non ti saresti mai aspettato niente dal mondo.

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