Il problema sono gli altri e le loro vite. Si il problema
sono loro xchè non ti consentono di pensare alla tua, di vita. Quanti amici
problematici, vite che non ti appartengono più che squillano incessantemente
giorno dopo giorno. Dovrebbero essere amici, ascoltarti, magari anche lo fanno…
ma non ti appartengono. Ti distraggono, ti allontanano da te. Il problema è
riuscire a pensare a te. Non agli altri. O a quello che gli altri vorrebbero
facessi, fossi, inventassi per loro. E il più debole, o il buono, soccombe
sempre. È difficile riuscire a rimanere in equilibrio in questa vita che
incessantemente va avanti, anche la notte, anche nei tuoi sogni. Ci vorrebbe
più tempo, più solitudine, più te. Chiudere la porta e lasciare tutto il mondo
fuori. Cosa vuoi fare? Dove vuoi andare? Con chi vorresti stare… tutte scelte
che fanno giornate, che fanno mesi e anni di vita e che rischi di perdere se
continui ad avanzare dimenticandoti in qualche angolo di quella camera nella
quale non torni mai. Provate a cercarvi nel fondo di un cassetto chiuso, in
mezzo a vecchie foto, a magliette che da bambini non toglievate mai.
Com’eravate e come siete. Che differenza c’è ma restate sempre voi, e magari
ricordandovi com’eravate forse potrete riscoprite come vorreste essere.
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