E se fossi incinta? Non so neanche come scriverla questa
parola, come fosse una sola o come se fossero due? Perché si è sempre in due a
fare le cose importanti della vita, e se qualcuno si prende la libertà di
scegliere per entrambi? Di scegliere di non scegliere? Di non fare vita. Di
stroncarla sul nascere? Ieri sera ho sentito questa frase nell’aria del ristorante,
tra le nostre solite chiacchere, pungenti come spilli, nelle quali io non sono
a mio agio ma le spiego alle altre, le idee e i pensieri della Marta. Io ne
colgo la sottigliezza. Mi ha sempre affascinato il suo modo di pensare, perché
è completamente opposto al mio, un'altra logica di vita, un'altra sensibilità,
ma è sempre stata in grado di mostrarmi altri punti di vista ai quali io non
avrei mai potuto o saputo aprirmi: “È egoismo mettere al mondo qualcuno, un
essere, che per colpa tua è costretto a vivere.” Come negarlo, io approvo, ma
allora anche decidere di non dare sfogo a una vita che c’è. Anche se quasi
inesistente, ma seppur presente. Come un refolo di vento, un filo appeso a una
staccionata. E la staccionata sei tu, perché altri prima di te sono stati così
egoisti da volerti mettere al mondo, per poterti amare, educare, crescere, e farti
soffrire. Perché al mondo si soffre un casino in qualunque parte del mondo tu
viva, per bisogni reali o irreali, fatto sta che si soffre comunque. Egoismo
qualunque cosa tu faccia, a meno che si decida di non poter essere egoisti e
quindi non avere mai figli. Ci saremmo fermati secoli e secoli fa se i filosofi
grechi magari avessero esposto questa teoria e la gente si fosse rifiutata di
mettere al mondo dei bambini. Ma questo egoismo si sarebbe manifestato
comunque. Un qualunque egoista fuori dal coro avrebbe dato spazio a un altro
essere come lui sulla terra, sicuramente di nascosto.. e noi saremmo comunque
ancora qua. Eppure a parte tutto questo, per la prima volta il pensiero di
avere i tuoi occhi dentro me, un essere che prenderà spunto da noi due, nella
mia pancia, mi tocca. Non è più egoismo ora, o forse si, ma scelte di vita
pesante che ti colano addosso. Non sarebbe il momento giusto, non sarebbe la
mia storia, se decidessi di tenerlo. Magari mi ci abituerei a questo copione ma
alla fine vorrei cambiarne la sceneggiatura e sarebbe cmq troppo tardi. La mia
parte è un'altra, non so quale ancora ma non questa. E allora egoismo per
egoismo, visto che non lo farai nascere e vivere e assomigliare a noi due,
almeno glielo dovrei dire al padre, che è padre? Cioè che sarebbe padre in una
vita parallela dove io avessi intenzione di tenerlo, questo bambino? Dirglielo
per farlo illudere e immaginare su come sarebbe stato, per creare dinamiche
strane tra noi due? Per complicare tutto? Già il peso di interrompere una vita,
di non far rinascere un anima, mettetela come volete, è già abbastanza pesante
per un solo essere umano, dovrei farlo pesare su due in modo da dividere la
colpa? Non mi aiuterebbe a superare il momento, non porterebbe la mia croce,
gliene affibbierei io una a una persona che non potrebbe farci niente. Se non
ragionarsi su, crucciandosi e domandandosi come sarebbe potuta andare. Io non
voglio farlo pesare, ma se avesse i tuoi occhi, il mio naso e il tuo sorriso?
Spero di non essere egoista, ancora per un po’ e non dover
decidere della vita di nessuno, né in un senso, né nell’altro.