giovedì 26 aprile 2012

Anew start, or another black life?


E se fossi incinta? Non so neanche come scriverla questa parola, come fosse una sola o come se fossero due? Perché si è sempre in due a fare le cose importanti della vita, e se qualcuno si prende la libertà di scegliere per entrambi? Di scegliere di non scegliere? Di non fare vita. Di stroncarla sul nascere? Ieri sera ho sentito questa frase nell’aria del ristorante, tra le nostre solite chiacchere, pungenti come spilli, nelle quali io non sono a mio agio ma le spiego alle altre, le idee e i pensieri della Marta. Io ne colgo la sottigliezza. Mi ha sempre affascinato il suo modo di pensare, perché è completamente opposto al mio, un'altra logica di vita, un'altra sensibilità, ma è sempre stata in grado di mostrarmi altri punti di vista ai quali io non avrei mai potuto o saputo aprirmi: “È egoismo mettere al mondo qualcuno, un essere, che per colpa tua è costretto a vivere.” Come negarlo, io approvo, ma allora anche decidere di non dare sfogo a una vita che c’è. Anche se quasi inesistente, ma seppur presente. Come un refolo di vento, un filo appeso a una staccionata. E la staccionata sei tu, perché altri prima di te sono stati così egoisti da volerti mettere al mondo, per poterti amare, educare, crescere, e farti soffrire. Perché al mondo si soffre un casino in qualunque parte del mondo tu viva, per bisogni reali o irreali, fatto sta che si soffre comunque. Egoismo qualunque cosa tu faccia, a meno che si decida di non poter essere egoisti e quindi non avere mai figli. Ci saremmo fermati secoli e secoli fa se i filosofi grechi magari avessero esposto questa teoria e la gente si fosse rifiutata di mettere al mondo dei bambini. Ma questo egoismo si sarebbe manifestato comunque. Un qualunque egoista fuori dal coro avrebbe dato spazio a un altro essere come lui sulla terra, sicuramente di nascosto.. e noi saremmo comunque ancora qua. Eppure a parte tutto questo, per la prima volta il pensiero di avere i tuoi occhi dentro me, un essere che prenderà spunto da noi due, nella mia pancia, mi tocca. Non è più egoismo ora, o forse si, ma scelte di vita pesante che ti colano addosso. Non sarebbe il momento giusto, non sarebbe la mia storia, se decidessi di tenerlo. Magari mi ci abituerei a questo copione ma alla fine vorrei cambiarne la sceneggiatura e sarebbe cmq troppo tardi. La mia parte è un'altra, non so quale ancora ma non questa. E allora egoismo per egoismo, visto che non lo farai nascere e vivere e assomigliare a noi due, almeno glielo dovrei dire al padre, che è padre? Cioè che sarebbe padre in una vita parallela dove io avessi intenzione di tenerlo, questo bambino? Dirglielo per farlo illudere e immaginare su come sarebbe stato, per creare dinamiche strane tra noi due? Per complicare tutto? Già il peso di interrompere una vita, di non far rinascere un anima, mettetela come volete, è già abbastanza pesante per un solo essere umano, dovrei farlo pesare su due in modo da dividere la colpa? Non mi aiuterebbe a superare il momento, non porterebbe la mia croce, gliene affibbierei io una a una persona che non potrebbe farci niente. Se non ragionarsi su, crucciandosi e domandandosi come sarebbe potuta andare. Io non voglio farlo pesare, ma se avesse i tuoi occhi, il mio naso e il tuo sorriso?
Spero di non essere egoista, ancora per un po’ e non dover decidere della vita di nessuno, né in un senso, né nell’altro.

you had to


Vuoi rinventarti la tua vita? Non basta essere stufo delle amicizie, dei soliti luoghi delle solite abitudini sbagliate… devi rinventarti tu, come persona. Troppo tempo usato in un modo che ora ti va stretto, non ti piace, ma dal quale ancora ti fai coinvolgere nonostante tu abbia voglia di cambiare… non è facile riscoprirti, riapprezzarti, rinnovarti ma è l unico modo per cambiare veramente. Sono stufa di quello che ancora vedo attorno a me, e delle voglie che ancora mi nascono quando vorrei che non si ripresentassero più.. ma ci sarà sempre chi ti tenterà, chi provocherà e l unico modo per riuscire a non farsi coinvolgere in situazioni che x quanto non ti piacciano ancora ti allettano, è sostituire quella che eri con quella che vorresti essere. Nuovi stimoli, nuove persone, nuovi interessi. Questi passaggi sono stati effettuati. Ma quello che manca alla radice è la forza di volontà e la rivoluzione interiore che ancora in me non sento sbocciare. Sono sicuramente migliorata e ho inserito di nuovo lo sport, l amore x la natura e gli animali, la vogflia di godermi le giornate libere e le ambixzioni sotto il profilo lavorativo. La voglia di sfruttare meglio il tempo e la necessità di rinnovare fisico e mente. Sono a un buon punto ma resto sempre sul filo del rasoio. Inizialmente è facile stare lontana da certi ambienti, xchè il cambiamento porta ad allontanare ciò che non piace più ma poi quando sei a metà strada ecco la vecchia te che risbuca fuori e che pretende di riavere anche solo x una notte i suoi spazi e riportarti indietro in una dimensione che ancora ti appartiene. Non dovrebbe più succedere.. vorrei che la nuova me potesse dire alla vecchia che l’epoca è finita, che non c’è più spazio x lei ma solo x me. Mi sto impegnando ma non a sufficienza, voglio volere da me stessa molto di più… rivoluzione… sostituzione di pensieri cupi con bei pensieri sorridenti.. sostituire le cattive abitudini con un altro stile di vita e godersi al meglio ogni istante.. ogni aperitivo, ogni chiacchera in compagnia.. ogni refolo d aria sul viso. Questo voglio e so che riuscirò a raggiungerlo anche se ancora ci vorrà del tempo, ma sono sulla buona strada. I belive in you, myself.

Manca...la terra sotto i piedi


Cosa ti fa paura??... queste domande. Il non essere all altezza delle grandi questioni della vita. Il non riuscire a rendermi conto che a certe cose non ci penso proprio, guardiamo la vita da prospettive troppo ridotte. Cosa mi fa paura? Il senso di vuoto che si prova a non saper rispondere a tutto questo, xchè sembra tutto scontato, gia detto e allora vuol dire che non hai scavato abbastanza dentro te x saperlo. Ho paura del vuoto, ho paura che ciò che ho non ci sia più.. ma non può essere solo questo, c’è una dimensione profonda del mio io che visito con te, tramite i nostri discorsi, i tuoi occhi profondi e indagatori, il mio non poter mentire a te. Xchè tu capisci tutto, se una risposta è superficiale, tu lo senti, sei in sintonia col mondo, sei scaltro, sei vivo e non ti perdi uno sguardo non dato, un saluto che sa di tristezza, un intonazione strana della voce. A te non sfugge niente, è di questo che ho paura, che tu meglio di me capisca i miei punti deboli . stesi uno accanto all altro, la luce del giorno che sparisce poco a poco e noi che ci abituiamo al buio della sera… e mi accarezzi la testa come una bambina, mi verrebbe da chiamarti papà, ma solo mia mamma mi ha mai accarezzato così.. mi sento piccola e tu mi guardi e dici “ come una bambina”.. e allora sento che sei con me, che mi sei dentro, che leggi dentro i miei occhi quello che provo. Vorrei che mi fossi accanto adesso per farmi addormentare accarezzandomi la testa ì, facendo scivolare via ogni preoccupazione, dubbio, insicurezza.. ti vorrei qua. Lo so che sei con me, ma tu sei più bravo a nasconderti, hai un dolore che non conosco, un pezzetto del puzzle che mi manca.. tu te n eri accorto di me e ora io lo vedo in te il tassello mancante del quale non parli..xchè un uomo potrà anche essere così bravo a comunicare come te ma il dolore vero non lo mostra.. e credo che neanche tu bene te lo ricorda il xchè… ognuno di noi si porta dentro la vita che ha vissuto, i momenti che ha passato e le cicatrici sul suo cuore. Hai smesso d’avere i sensi di colpa? Lo dici convinto, poi sdrammatizzi e ti infili sotto le coperte come un bambino, sbirciandomi dal lenzuolo sul tuo viso. Uomo maturo, uomo che è sempre uomo, ma che a volte lascia spazio a quel bambino insicuro. Ti cambiano gli occhi quando ti lasci andare, diventano più grandi, più luminosi.. non come quando sei in contenuto come tuo solito nella veste di super uomo..lo sai che ti si chiudono a fessura? Sei bello, mamma mia se sei bello. E io ti amo per questo.

moment of awareness


È la consapevolezza di essere quello che sei che ti allontana dagli altri… da quella vita che hai fatto x tanto tempo nascondendoti dalla vera te, e ora che ti sei riscoperta, reinventata, apprezzata ti guardi attorno e capisci tante cose che prima non volevi vedere. E ti senti un po’ sola, forse un po’ triste, forse libera e felice tutto allo stesso tempo… alternando tutti questi stati d animo in un secondo solo. La consapevolezza ti eleva, ma non è detto che renda più felici.. c e sempre un po’ di amarezza nel guardarti attorno e pensare che quello che andava bene fino a un attimo fa ora sembra così stupido, volubile, inutile… e gli altri non capiranno, che tu sia cambiata dentro così tanto da cambiare anche fuori… però è così. è successo, la consapevolezza è arrivata.. in una passeggiata in spiaggia con qualcuno che più di qualunque altro ti conosce… chi parlandoti ti accorgi sia come te… e parlando di lui parli di te. Cose rimaste nell aria.. nei tuoi discorsi solitari, divenute realtà in una conversazione. Capita tutto al momento giusto.

Non c e bisogno di andare tanto lontano per riuscire ad avere delle risposte.. ma a volte allontanarti dal solito ti porta a trovare le risposte che volevi, se sai dove cercare.. c e sempre un perché a tutto, una motivazione che ti spinge a cercare cose che magari non sapevi di voler sapere ma che una volta trovata ti illumina il cammino…dai retta a quello che senti, alle emozioni che ti spingono a compiere azioni e pensieri che in apparenza sembrano senza senso… dai tempo alla tua mente x aprirti e per riuscire a capire le cose che il cuore sente di aver bisogno di sapere… sono volata via il tempo sufficiente x rendermi conto che non potremmo essere lasciati a vivere in solitudine, o anche in compagnia, in riva al mare. Senza orari, senza progetti, senza motivazioni e schemi prestabiliti. Ho capito che la società che ci siamo creati è quello di cui ha bisogno l uomo x vivere.. a tutto c e un perché… ci piacerebbe per poco tempo la vita senza schemi, tra la natura. Bisognerebbe trovare più equilibrio tra ciò che siamo in indole e ciò che ci siamo costruiti attorno ma la completa e totale assenza di strutture non fa parte della nostra vita. Avevo delle domande e ho trovato risposte nei viaggi compiuti da altri attorno al mondo.. ho trovato persone che hanno risposto senza porre domande specifiche a quello su cui mi stavo interrogando e sono riuscita a capire meglio anche me stessa. Si cambia nella vita, si cambieranno le scelte fatte, si sarà forse volubili a volte anche stanchi di tutto e si prenderanno forse decisioni che ora non si considerano neanche… ma quella sarà la vita a condurti davanti a scelte impensate sulla base di quello che ti riserverà..
Forse andrò a vivere stanca di tutta questa società su un isola deserta nella mia casetta in riva al mare, senza orari e obblighi da parte di nessuno, o forse continuerò a restare invischiata in tutto ciò in cui siamo abituati a vivere.. l importante è come vivi le cose che ti scorrono addosso. Riuscire a vivere in questo casino di società rimanendo in contatto con la natura, alzando gli occhi per vedere di che colore è il cielo.. emozionarsi per un bel tramonto e girare il mondo per la passione di conoscere tante cose nuove e persone nuove, e storie di gente che ha vissuto esattamente all opposto di noi, ma che forse ha appreso le stesse lezioni di vita. Bisogna saperci vivere a questo mondo, apprezzare il bello che c e, e che altri sono riusciti a trasmetterci con l arte.. di qualunque tipo essa sia… vivere e assaporare tutto, xchè la vita è come una caramella.